Franco Pacini

«Come fai a fare un altro lavoro, quando puoi fare l'astronomo?»

(Franco Pacini, Sezze 16 febbraio 2009, Auditorium Costa)

Franco Pacini

Franco Pacini (Firenze, 10 maggio 1939 – Firenze, 26 gennaio 2012) è stato un astrofisico italiano.

Biografia

Nato a Firenze nel 1939, ha vissuto gli anni della gioventù ad Urbino dove ha svolto gli studi secondari al Liceo Classico Raffaello; si è successivamente trasferito a Roma, dove nel 1964 si è laureato in fisica presso l'Università "La Sapienza".

Dal 1966 al 1973 è stato research associate e poi visiting professor alla Cornell University di Ithaca (New York). In concomitanza, dal 1967 al 1975 ha lavorato come ricercatore all'Istituto di Astrofisica spaziale del CNR presso Frascati e a partire dal 1975 fino al 1978 ha ricoperto le funzioni di responsabile della divisione scientifica dell'European Southern Observatory.

Dal 1978 è stato professore ordinario presso l'Università degli Studi di Firenze, e direttore dell'Osservatorio astrofisico di Arcetri dal 1978 al 2001[1].

Attività scientifica

Si è occupato di astrofisica teorica e di astrofisica delle alte energie, con particolare attenzione a: supernovae e loro resti; stelle di neutroni e pulsar; nuclei galattici attivi; astronomia a raggi X e gamma.

Nel 1967 ha portato un fondamentale contributo all'astrofisica, prevedendo i fenomeni associati all'intenso campo magnetico di una stella di neutroni rapidamente rotante.[2] Questa previsione fu confermata l'anno seguente con la scoperta delle prime pulsar, ad opera di astronomi inglesi. È stata poi confermata un'altra sua ipotesi (avanzata insieme all'astrofisico Martin Harwit) secondo la quale le galassie ultraluminose nella banda infrarossa sono la conseguenza di un intenso episodio di formazione stellare[3].

Come direttore dell'Osservatorio astrofisico di Arcetri, ha partecipato a vari progetti di collaborazione internazionale. Uno di questi ha portato alla costruzione del Large Binocular Telescope (LBT), il più grande telescopio ottico su singola montatura mai realizzato; inaugurato in Arizona, all'osservatorio internazionale del monte Graham, il 15 ottobre 2004, è stato realizzato da Italia (con una quota pari al 25% delle spese complessive di studio e realizzazione), Stati Uniti e Germania.

Attività didattica e divulgativa

Ha tenuto a Firenze corsi universitari di Astronomia, Astrofisica, Astrofisica delle Alte Energie, Cosmologia, Istituzioni di Astrofisica.

Si è dedicato nella diffusione della cultura scientifica nelle scuole e nella società italiana, attraverso conferenze, lezioni, articoli su giornali e riviste, radio e TV. È stato coautore di libri di divulgazione astronomica per bambini che sono stati tradotti anche nelle lingue cinese e arabo[4].

Come Presidente dell'IAU, alla sua XXV Assemblea Generale a Sydney nel 2003, propose di designare il 2009 come Anno internazionale dell'astronomia (IYA2009).[5].

Negli ultimi dieci anni della sua vita si è dedicato alla didattica e alla comunicazione dell'astronomia seguendo numerosi progetti spesso dedicati a bambini della scuola primaria e scrivendo quattro libri per bambini (coautrice Lara Albanese) dedicati al cielo stellato. È stato coordinatore italiano del progetto europeo EU UNAWE (www.unawe.org). Ha sviluppato anche lo studio di fattibilità per costruire un “Museo dell'Universo” nella Torre del Gallo a Firenze.

Onorificenze

Note

  1. ^ Media INAF: Franco Pacini, 1939-2012
  2. ^ F. Pacini, Energy emission from a neutron star, in Nature, Vol. 216, 11 novembre 1967, pp. 567-568, DOI:10.1038/216567a0.
  3. ^ M. Harwit & F. Pacini, Infrared galaxies - Evolutionary stages of massive star formation, in Astrophysical Journal, Vol. 200, 1975, pp. L127-L129, DOI:10.1086/181913.
  4. ^ Media INAF: Un grande scienziato con occhi da bambino
  5. ^ R. T. Fienberg, Communicating Astronomy Beyond IYA2009 - Future Professional Communication in Astronomy II, 2011, pp. 37–46, DOI:10.1007/978-1-4419-8369-5_4.
  6. ^ (EN) Scheda su Franco Pacini membro dell'IAU
  7. ^ Premio GB Lacchini Archiviato il 26 luglio 2013 in Internet Archive.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN) 93103544 · ISNI (EN) 0000 0001 0925 4312 · SBN CFIV025262 · LCCN (EN) n80096848 · BNF (FR) cb12439871n (data)
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